AMARCORD | Cutrone – Milan e lo spettro sempre presente di Mannari

In questi giorni, la doppietta di Patrick Cutrone scuote le colonne dei quotidiani sportivi nazionale, e non solo.

Il record-man di reti nell’accademia rossonera (LEGGI ARTICOLO) ha colto al volo l’occasione concessagli e la doppietta al Bayern Monaco gli ha cucito addosso l’abito del protagonista in quest’estate 2017.

Tuttavia non bisogna lasciarsi andare a slanci eccessivi, perché il calcio estivo lascia il tempo che trova e, spesse volte, anche gli exploit ufficiali non hanno poi seguito.

In casa rossonera c’è un caso emblematico che viene tirato fuori dal cassetto ogni qualvolta occorre una dose di pazienza per calmierare i facili entusiasmi: Graziano Mannari.

Il pupillo di Gullit ed il prospetto futuro di Sacchi si presenta ai rossoneri debuttando in un Cesena – Milan campionato 1987-88. I Primavera che debuttavano in Prima Squadra negli anni 80 erano una vera e propria rarità, nelle “Rose” ristrette di quegli anni. Sintomo inconfutabile del valore e della stima che la società ed i compagni nutrivano per l’imberbe ragazzo.

Il Primo Settembre 1988 la vera e propria consacrazione, con il Trofeo Bernabeu (in un periodo in cui le amichevoli estive di livello non abbondavano come nei giorni nostri) che vede il Milan trionfare 3-0 a Madrid con reti di Donadoni, Mannari e Maldini.

Quello che verrà poi ribattezzato “Lupetto” impressiona per tecnica e velocità, con la doppietta realizzata anche alla Juventus in campionato (4-0 il finale) che regala ulteriori conferme.

Purtroppo la sfortuna riscuote il suo tributo e la rottura di Tibia e Perone (infortunio grave adesso, gravissimo negli anni 80) mitiga le prospettive calcistiche di Mannari che dopo 2 stagioni (e 3 reti) saluta il Milan ed approda al Como nell’affare che porterà sulle rive rossonere del Naviglio Marco Simone.