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Dragan Stojkovic rappresenta uno degli esponenti di quella nidiata di talentuosi calciatori che han fatto sognare la Jugoslavia a cavallo degli anni 90.

A 25 anni, nel 1990, gioca il Mondiale italiano con la consapevolezza della sua forza.

Perde la prima gara del Girone contro la Germania Ovest futura Campione del Mondo e si arrende ai Quarti, ai rigori, contro l’Argentina di Maradona (vice-campione che eliminerà anche l’Italia in semifinale).

Negli ottavi c’è però la doppia perla del Nostro protagonista: 2 gol da cineteca contro la Spagna negli Ottavi e Bentegodi che si stropiccia gli occhi.

Sembra il preludio ad una lieta novella per la Jugoslavia calcistica, in realtà rappresenterà il punto più alto della Nazionale, con la squadra di Club che invece si spingerà un passo più avanti nel 1991, portando a casa la Coppa dei Campioni (a Bari) battendo ai rigori l’Olympique Marsiglia (GUARDA VIDEO)

In quella che fu definita “la finale più brutta di sempre”, Stojkovic non vestiva la maglia biancorossa della Crvena Zvezda, bensì quella dell’OM, acquistato proprio dopo il Mondiale italiano.

In quella partita, Stojkovic partì dalla panchina ed entrò nel secondo tempo. Fu uno dei prescelti dall’allenatore Raymond Goethals per tirare uno dei rigori, ma lui si rifiutò. La Stella Rossa vinse la lotteria dei rigori, e la stampa francese inferocita gli diede tutte le colpe.

Dragan si scusò con una frase che rimane scolpita negli annali del calcio:
Se da jugoslavo lo sbaglio, i marsigliesi mi uccidono in campo. E se segno, non potrò più ritornare al mio Paese“.

Lascia la Francia nell’estate del 1991 ed approda in Italia, a Verona. Purtroppo il Bentegodi non vedrà quasi mai il vero Stojkovic, con tanti, troppi infortuni che ne zavorrano impiego e rendimento.

La qualificazione CANCELLATA agli europei del 1992 per la Guerra Civile in Jugoslavia e la vittoria della Danimarca (ripescata) nell’edizione continentale del 1992 regala rimpianti ed un alone mistico ad una formazione, quella Jugoslava degli anni 80-90, che ancor oggi suscita nostalgia calcistica…

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