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AMARCORD

05 Giugno | Auguri Redondo! Il Principe di Madrid che “giocò” GRATIS nel Milan


Era soprannominato El PrincipeFernando Redondo. Considerato uno dei registi più eleganti del calcio moderno, ha iniziato a disegnare calcio nell’Argentinos Juniors dove rimase fino al 1990. In quell’anno firmò col Tenerife e lì iniziò a farsi notare agli occhi del grande calcio europeo. Nel ’94 fu acquistato dal Real Madrid e nei 6 anni al Santiago Bernabeu si è consacrato come leggenda dopo aver guidato i suoi alla vittoria della ‘Settima’ (poi anche l’Ottava). Dal 2000 passò al Milan ma la sua esperienza in rossonero iniziò con un brutto infortunio. Proprio per questo, Redondo chiese di non percepire lo stipendio fino al suo rientro in campo. Lascerà i rossoneri nel 2004. Con l’Argentina il suo rapporto è stato piuttosto burrascoso, visto che nel ’90 non partecipò ai Mondiali italiani per proseguire gli studi di economia. Anche nel ’98 non prese parte ai Mondiali dopo una discussione con Passarella, visto che il ct non gradiva né il suo gioco, né i suoi capelli particolarmente lunghi. In carriera Redondo ha vinto tantissimo: 2 Campionati spagnoli, una Supercoppa di Spagna, uno Scudetto, una Coppa Italia, 3 Champions League, una Intercontinentale, una Supercoppa UEFA, una Confederations Cup e una Coppa America.

CAPOLINEA MILAN

“Chiesi a Galliani di non pagarmi lo stipendio fino a che sarei tornato giocare. A Milanello tutti mi chiedevano quando sarei tornato e io non sapevo cosa dire. Se tutto questo fosse successo a Madrid, sarebbe stato diverso, perché aveva già dato tanto per il club. Ma a Milano non ero stato in grado di giocare nemmeno un minuto. Era una situazione terribile. Sono arrivato a Milano e il sistema di allenamento era diverso, con un sacco di carico fisico e un sacco di lavoro di forza. Non dissi nulla, un po’ per orgoglio, ma ero morto muscolarmente. Cosi mi ruppi i legamenti del ginocchio destro e non giocai neanche una partita per due anni. Pensa, andare al Milan e poter esordire solo due anni dopo. Una pazzia”.

REDONDO, OGGI

“Non guardo il calcio da anni. Non riesce più ad emozionarmi. È una sensazione strana, perché é stato sempre al centro della mia vita fin da bambino. È cambiato troppo negli ultimi 10/15 anni, è diventato tutto esageratamente programmato. I Calciatori sembrano super atleti, dei terminator, pronti a sfidarsi sul campo a colpi di tattica. Il taconazo? Andavo spesso via con il tacco agli avversari, ma lo facevo più per mettermi in posizione giusta rispetto alla porta per poter vedere meglio i compagni. Quella volta invece, vidi che c’era abbastanza spazio sul fondo e capii che era il momento giusto per provarci. Quel numero fece il giro del mondo, finì su tutte le prime pagine dei giornali. Anni dopo mio figlio mi disse: “Papà, ha detto il mister che il tuo taconazo è una cosa sbagliata, perché al tuo fianco avevi un compagno, dovevi scaricarla a lui. Ha detto che noi non dobbiamo ripeterla”. Da quel giorno capii che il calcio sta andando sempre più verso una direzione meccanica, dove la fantasia è stroncata sul nascere da professori che si profetizzano allenatori”. Il Principe di Madrid che a San Siro non riuscì a brillare per i tanti problemi fisici”.

Tanti auguri Fernando Redondo!

Fonte: La Nacion

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