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Nella storia delle finali mondiali ben quarantadue squadre di club, di dodici diverse nazioni, contano almeno un marcatore a segno nella partita più importante di tutte. Ai primi due posti della classifica ci sono due squadre italiane.

Un gol che vale per la storia. E resta per l’eternità. Nulla è come segnare in un mondiale, figuriamoci farlo in finale. Gloria per il singolo e anche per la squadra che il mondiale gliel’ha fatto guadagnare durante la stagione. Ma qual è il club che può vantare più reti nelle finali? 

Nella statistica, in caso di trasferimento proprio nell’estate del Mondiale, è stato assegnato il “punto” al club d’origine, cioè quello con cui il calciatore ha giocato nella stagione immediatamente precedente alla coppa del mondo. Esempio: nel caso di Ronaldo nel 2002, la rete va all’Inter (e non al Real).

1 GOL: MILAN – Tra i 25 diversi club con una sola rete di un proprio giocatore nella storia delle finali mondiali ci sono anche i rossoneri. L’autore? Nils Liedholm nel 1958 (qui al tiro), nella finale però decisa da un giovanissimo Pelé. Ma sono tanti altri i top club d’Europa con “solo” un marcatore…

1 GOL: BARCELLONA – Nonostante i tantissimi campioni alternati nel corso della storia, solo un blaugrana segnò in una finale di coppa del mondo. Iniesta nel 2010, decidendo la finalissima contro l’Olanda.

1 GOL: MANCHESTER UNITED – Anche per i red devils un solo rappresentante, è Pogba nell’ultimo Mondiale di Russia contro la Croazia.

1 GOL: PSG – Sette minuti dopo, sempre a Mosca in quel 15 luglio del 2018, segnerà anche Mbappé. Testimonial dei parigini.

1 GOL: ATLETICO MADRID – La finale è sempre la stessa, ma il gol precedente a quelli di Pogba e Mbappé. Di Griezmann su rigore.

1 GOL: ARSENAL – Ancora Francia, ma vent’anni prima lungo la linea del tempo dei mondiali di calcio. L’unico gunners a segnare fu Petit, che chiuse in bellezza il 3-0 dei francesi sul Brasile nel 1998.

1 GOL: AJAX – Fu nel Mondiale dell’Arancia meccanica di Cruijff, quello solo sfiorato dagli oranje nel 1974. A vincere furono i tedeschi della Germania Ovest, che ribaltarono il vantaggio dell’altro Johan, Neeskens (poi passato al Barcellona proprio in quell’estate).

  • Club Atlético Bella Vista (Dorado, Uruguay)
  • Racing Club Montevideo (Iriarte, Uruguay)
  • Club Sportivo Buenos Aires (Peucelle, Argentina)
  • Huracan (Stábile, Agrentina)

Tutti nella prima finale del 1930.

  • Slavia Praga (Puc per la Cecoslovacchia nel ’34)
  • MTK Budapest e Ferencváros (Titkos e Sarosi – in foto mentre saluta Meazza prima di Italia-Ungheria del ’38)
  • Norimberga (Morlock per la Germania nel ’54)
  • Flamengo e Örgryte (rispettivamente Zagallo e Simmonson in Brasile-Svezia del ’58)
  • Palmeiras e Dukla Praga (rispettivamente Vavá e Masopust in Brasile-Cecoslovacchia del ’62)
  • Colonia (Weber nel ’66 per la Germania Ovest)
  • Independiente e Roda (rispettivamente l’argentino Bertoni e l’olandese Nanninga nel ’78)
  • BrestNantes e Werder Brema (rispettivamente Brown e Burruchaga – in foto – per l’Argentina che batté nel 1986 la Germania Ovest di Völler).

2 GOL: LAZIO – Saliamo a quota due reti nelle finali mondiali. I biancocelesti li devono entrambi al loro miglior marcatore della storia: Silvio Piola, autore di una doppietta nella finale del 1938 contro l’Ungheria.

2 GOL: TRIESTINA – A completare il secondo storico trionfo consecutivo della nazionale di Pozzo ci pensò Gino Colaussi (l’ultimo a destra in piedi), in forza per tutto il decennio alla Triestina.

2 GOL: BOLOGNA – Altra italiana in classifica: per i rossoblù 2 reti divise da addirittura trent’anni. La prima di Angelo Schiavio (qui, a sinistra, in foto accanto a Meazza), l’allora “centroattacco” dell’Italia del 1934, e che decise nei supplementari la finale contro la Cecoslovacchia. L’altra a firma Helmut Haller, inutile: nel 1966 la sua Germania Ovest perse contro i padroni di casa inglesi.

2 GOL: REAL MADRID – Anche i blancos sono lontani dalla vetta. La prima rete di un giocatore del Real fu quella di Valdano nel 1986, quando l’Argentina di Maradona trionfò contro i tedeschi. La seconda di Zidane, al suo canto del cigno nel Mondiale del 2006 (aveva già annunciato il ritiro) dopo aver trascorso la stagione pre coppa del mondo proprio a Madrid.

  • Nacional (gli uruguaiani Cea e Castro nel 1930)
  • San Paolo (Friaça nel maracanazo del ’50 e Gerson nel 1970 contro l’Italia)
  • Peñarol (Schiaffino e Ghiggia sempre nel maracanazo)
  • Rot-Weiss Essen Honved (rispettivamente doppietta del tedesco Rahn più i gol di Puskas – in foto – e Czibor in Germania-Ungheria del 1954).
  • Vasco da Gama (la doppietta di Vavá nel ’58 contro la Svezia)
  • Botafogo (Zagallo nel ’58 in Brasile-Svezia e Amarildo in Brasile-Cecoslovacchia del mondiale successivo)
  • Valencia (la doppietta di Mario Kempes – in foto – nel 1978 in Argentina-Olanda).Ma passiamo ora ai primi posti della classifica.

4 GOL: WEST HAM – Due squadre di club condividono il quarto posto. Gli hammers “decisero” la finale dell’unico mondiale vinto dagli inventori del calcio: una tripletta di Geoff Hurst – oggi Sir – e una rete di Martin Peters portarono l’Inghilterra sul tetto del mondo grazie al 4-2 contro la Germania Ovest nel 1966. In foto, da sinistra: Cohen, Moore, Hurst e Peters.

4 GOL: BAYERN MONACO – Sulla metà dei titoli mondiali dei tedeschi c’è la firma della squadra più gloriosa di Germania. Nella finale del 1974, contro l’Olanda, furono Breitner (che passò al Real in estate) e Gerd Müller a ribaltare la partita sul 2-1. Mentre Götze fu l’autore dell’1-0 contro l’Argentina nel 2014. Inutile l’altro gol bavarese, sempre di Breitner nel 1982 contro l’Italia.

5 GOL: SANTOS – Terzo posto per il club brasiliano, trainato dallo straordinario Pelé. Nemmeno diciottenne realizzò due gol nel 1958 contro la Svezia. Si ripeterà nel 1970 contro l’Italia staccando fino a toccare il cielo, e regalando dunque l’assist al compagno di squadra Carlos Alberto per il poker in un’azione memorabile. In mezzo, nel 1962 la rete di Zito contro la Cecoslovacchia.

6 GOL: JUVENTUS – Secondo posto per i bianconeri. Il loro primo gol fu di “Mumo” Orsi nel 1934, nella finale vinta dall’Italia di Pozzo contro la Cecoslovacchia. Poi il turno di “Pabilto” Rossi e dell’iconico urlo di Tardelli nella finale del 1982 contro la Germania Ovest. Nel 1998 vestiva di bianconero anche Zinedine Zidane, autore della doppietta che stese il Brasile mandando in delirio gli ottantamila dello Stade de France. L’ultimo juventino a segnare è stato invece Mandzukic nel 2018, unico giocatore nella storia delle finali a siglare sia un autogol che un gol.

8 GOL: INTER – Ma ancora meglio della Juve ha fatto l’Inter: nessuna squadra di club ha visto così tanti giocatori in gol come i nerazzurri nelle finali mondiali. Il primo fu Boninsegna, nel momentaneo 1-1 prima del poker brasiliano nel 1970 a Città del Messico. Si ripeterà più avanti, nel 1982, Altobelli, autore del 3-0 contro la Germania nel trionfo dell’undici di Bearzot. Dunque due tedeschi: chi poi con l’argento al collo e chi con l’oro. Rummenigge segnò nella finale del 1986, ma a vincere sarà l’Argentina per 3-2. La rivincita la firmerà allora Brehme (in foto) all’Olimpico, nel Mondiale delle “notti magiche”. Suo l’1-0 decisivo di nuovo contro l’albiceleste. Poi fu il momento della doppietta del “Fenomeno” Ronaldo nel 2002, che valse la coppa per il Brasile (il suo passaggio al Real Madrid sarebbe avvenuto solo il 31 agosto). Chiudono il quadro lo stacco di Marco Materazzi nella finale del 2006 contro la Francia e Ivan Perisic nel 2018. Come nel caso di Mandzukic: una rete che non servì a impedire che la coppa andasse a Mbappé e soci.

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