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COPPA CAMPIONI

25 MAGGIO 1967 | Il Celtic mette la parola “Fine” alla Grande Inter


Il Celtic è stato il primo club britannico a conquistare la Coppa dei Campioni, prima ancora del Manchester United di Matt Busby e George Best, altra squadra leggendaria di fine anni Sessanta. Correva l’anno 1967 e avversario in finale dei Bhoys era l’Inter di Helenio Herrera, già due volte Campione d’Europa (1964 e 1965). Due modi opposti di affrontare le partite. Catenacciara la squadra meneghina, improntata all’attacco quella “glaswegian”. La formazione titolare di quel meraviglioso Celtic – che indossava un’iconica divisa senza numeri di maglia sulla schiena (i numeri erano presenti solo sui pantaloncini) – era composta per dieci undicesimi da  giocatori provenienti da Glasgow e dintorni. Il senso di appartenenza era dunque ai massimi livelli. Si giocava a Lisbona, la finale del ‘67, la prima che metteva in palio la nuova Coppa dei Campioni, più grande di quella precedente e quasi identica a quella che circola ancora oggi. Per arrivare a quell’appuntamento, gli scozzesi superarono gli svizzeri dello Zurigo, i francesi del Nantes, gli jugoslavi del Vojvodina e i cecoslovacchi del Dukla Praga. Ostacoli scavalcati abbastanza agevolmente, tranne quello raffigurato dal Vojvodina: sconfitta 1-0 a Novi Sad, vittoria per 2-0 davanti al proprio pubblico.  Il percorso dei nerazzurri fu più tortuoso: un tiratissimo 1-0 totale contro i russi della Torpedo Mosca, poi due partite comode contro gli ungheresi del Vasas e addirittura contro gli spagnoli del Real Madrid (1-0 e 2-0), fino ad arrivare a una semifinale all’ultimo sangue contro i bulgari del Cska Sofia, che ha avuto bisogno persino di uno spareggio (1-1, 1-1, 1-0). All’Estádio Nacional do Jamor, il calcio d’inizio è previsto per le 17.30. Arbitro, il tedesco Tschenscher, che in Italia verrà ricordato soprattutto per il lancio della monetina del 1968 nella famosa semifinale degli Europei che spianò la strada degli azzurri e rispedì a casa l’Unione Sovietica. L’avvio di gara della finale di Lisbona è di marca interista: un rigore al 7’ spiana la strada ai nerazzurri. Sandro Mazzola batte Ronnie Simpson, spiazzandolo, e sblocca il punteggio.  L’1-0 per gli italiani è il punteggio con cui si va all’intervallo, ma nella ripresa, arriva la veemente reazione della squadra di Jock Stein (una leggenda del calcio scozzese: nel 1978 diverrà Ct della nazionale e vi resterà fino alla morte, avvenuta per un malore subito dopo il fischio finale di un Galles-Scozia del 1985, gara che valse alla Tartan Army la qualificazione ai Mondiali del 1986 in Messico). Il secondo tempo vede il Celtic andare all’attacco, specialità della casa e l’Inter nel tentativo di resistere: al 63’, il terzino sinistro Tommy Gemmell segna l’1-1 sui confusi sviluppi di una punizione, e rimette tutto in discussione. A sei minuti dal 90’, gli scozzesi mettono la freccia e sorpassano, con un gol dal limite dell’area della punta centrale Steve Chalmers, bomber della campagna europea con cinque reti, ma soprattutto uno dei più prolifici giocatori della storia del club (solo McGrory, Lennox e Larsson hanno segnato più reti di lui nella storia biancoverde). La rimonta è completata e quei favolosi undici giocatori si guadagnano la gloria eterna diventando i “Lisbon Lions”. A livello europeo quell’exploit restò isolato, mentre per l’Inter quella sconfitta segnò la fine del grande ciclo di Helenio Herrera. I cammini delle due squadre si incrociarono anche cinque anni più tardi, nella semifinale di Coppa Campioni del 1972: la spuntò l’Inter ai calci di rigore, ma in finale, i nerazzurri persero contro l’Ajax. Ma quella partita del ‘67 rimane senz’altro il precedente più lussuoso e per certi aspetti, indimenticabile, visto che quella gara coincide con il culmine del calcio scozzese, incapace di raggiungere in seguito vette simili.


FINALE
Estadio Nacional, Lisbona, 25 maggio 1967
CELTIC FC – INTERNAZIONALE 2-1
Reti
: 6′ Mazzola 0-1, 63′ Gemmell 1-1, 84′ Chalmers 2-1
CELTIC FC: Simpson; Craig, McNeill, Gemmell; Murdoch, Clark; Johnstone, Wallace,
Chalmers, Auld, Lennox CT: Jock Stein
INTERNAZIONALE: Sarti; Burgnich, Guarneri, Facchetti; Bedin, Picchi; Domenghini, Mazzola, Cappellini, Bicicli, Corso CT: Helenio Herrera
Arbitro: Kurt Tschenscher (Germania Ovest)

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