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PARTITE EPICHE

22 GIUGNO 1974 | L’Incredibile Vittoria della DDR ad Amburgo


L’evento finalmente ebbe inizio il 22 Giugno 1974 al Volksparkstadion di Amburgo, davanti a 60.200 spettatori. Le due squadre fin dal calcio d’inizio giocano in maniera molto contratta, riducendo al minimo ogni margine di errore. Il clima è surreale, con decine di elicotteri che sorvolano l’evento. Chi si aspetta una partita spettacolare probabilmente rimarrà deluso.

Le due compagini sembrano accontentarsi di uno 0 a 0 che non fa male a nessuno, ma il destino al settantasettesimo minuto di gioco prende la forma di un’azione di contropiede: traversone lungo dalla destra con la palla che rimbalza sul volto di Jurgen Sparwasser, spiazza tre avversari e in diagonale gonfia la rete della porta avversaria.

Germania Ovest 0 – Germania Est 1, il risultato rimarrà invariato fino al fischio finale dell’arbitro uruguayano Ramon Barreto, con Beckenbauer che urlò ai compagni “non è successo niente” per tutti i minuti finali della partita a scopo motivazionale, ma evidentemente si sbagliava. Quel gol tramutò Spari da semplice mezzala del Magdeburgo a simbolo della propaganda socialista.

Leggenda narra che al gol di Sparwasser, in una casa di Cottbus, una studentessa ventenne appassionata di calcio e tifosa dell’Energie Cottbus esultò e festeggiò con i suoi genitori, ma poi si fermò e domandò: “Ora cosa succederà a Spari ?”.
Lei nutre una visione decisamente avanzata della società nel suo paese, infatti decenni dopo diverrà Cancelliere della Germania unita, e risponde al nome di Angela Merkel.

Cosa ne è stato quindi di Spari? Divenne un eroe nazionale. Il suo gol in patria diverrà simbolo di propaganda politica e di presunta superiorità della DDR nei confronti dei ”cugini” dell’ovest, nonostante proprio la Germania Ovest si aggiudicò alla fine il campionato mondiale di calcio del 1974.

Sparwasser, però, non ama i riflettori, e al termine della sua carriera con il Magdeburgo vorrebbe realizzare il suo sogno di diventare professore di fisiologia. Il regime è ostile verso questa sua realizzazione in quanto per lui ha un futuro già scritto: deve diventare allenatore del Magdeburgo, squadra dove ha speso tutta la sua carriera e alzato numerosi trofei.

La realizzazione, per Spari, allora arrivò con la fuga insieme alla sua famiglia dall’altra parte del muro poco tempo prima del suo abbattimento, quando nel 1988 si trovava in RFG per un torneo di vecchie glorie calcistiche, decidendo di non far più ritorno all’est.

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