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AMARCORD

⚽ Addio Totocalcio; l’ennesimo colpo al cuore degli appassionati


Anedotto cine-calcistico da appuntare per i Giovani nati negli anni 90, ricordo indelebile per tutti coloro che al’anagrafe sono stati registrati a partire dagli anni 80.

Il Carrarese – Pro Patria X di Eccezziunale Veramente incarna lo spirito goliardico di un calcio che probabilmente non c’è più.

La decisione del Governo Italiano di cancellare con un colpo di spugna un Totocalcio sempre più in balia delle mille scommesse sportive che gravitano attorno allo strumento della DEA Eupalla, depauperato dell’antico significato di icona di un sogno e al contempo manifesto di un Mondo Pallonaro in cui il miracolo del 13 poteva garantire davvero una svolta nella vita del vincitore, ha lasciato un velo di mestizia nei cuori di coloro che sono cresciuti con quella colonna vincente spesse volte inserita nella casella dei risultati finali.

Probabilmente impossibile riesumare l’antico spirito di una schedina che ricalca la beltà del calcio anni 80; impresa ardua, difficile, irta di insidie, ad un passo dall’essere accantonato.

Si parla di rilancio, ma sembra decisamente un vano tentativo di addolcire l’amara pillola… di certo l’1-x-2 non merita di finire del dimenticatoio perché all’orizzonte appare come  l’ultima icona capace di rispolverare quell’indole romantica di un gioco che suscita ricordi di gioventù nei cuori di tutti coloro che si divertono tuttora a correre dietro ad un pallone…

LA STORIA – Il 5 maggio 1946 nasce la schedina del Totocalcio. Su una carta sbiadita sono impilate 12 partite di calcio di cui si deve indovinare il risultato: 1 vince chi gioca in casa, 2 vince chi gioca in trasferta, X finisce pari. Costo: 30 lire, l’equivalente di un vermuth. Un milanese originario di Roma, Emilio Biasotti, beccò il 12 e si mise in tasca 496.826 lire. Autorizzato dalla Direzione generale di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno con una circolare inoltrata ai Prefetti del Regno e al Questore di Roma meno di un mese prima del referendum istituzionale del 2 giugno, il concorso-pronostici era stato affidato all’organizzazione del Comitato olimpico, con l’approvazione della Federazione calcio e la gestione nei primi due anni, per conto del Coni, della Sisal (Sport Italia Società a responsabilità limitata), fondata a Milano dal giornalista della Gazzetta dello Sport Massimo Dalla Pergola (ideatore del gioco) con due soci, Fabio Jegher e Geo Molo (foto archivio Rcs)

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