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NOWnews | Settimana nera per il calcio, ma dove sono finiti i veri tifosi?


La settimana di Pasqua passata ci ha lasciato sulla bocca e sopratutto nei nostri occhi scene che non sono passate per niente inosservate. Episodi che hanno compreso il lancio di ratti morti in campo, di tifosi che aggrediscono giocatori avversari e addirittura abbiamo assistito supporter della stessa squadra uccidersi tra loro. Si, tutto questo caos è accaduto a distanza di pochissimi giorni ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto.

DANIMARCA: RATTI IN CAMPO NELLA “NEW FIRM” SCANDINAVA
Lunedì 17 Aprile, in Danimarca va in scena uno dei derby più sentiti d’Europa quello tra Brondby e Copenaghen. Una partita che non passerà sicuramente all’attenzione per la vittoria esterna degli ospiti ma bensì per un gesto non elegante che ha visto avere come protagonista i tifosi del Brondby. A 5′ dalla fine, il difensore del Copenaghen Augustinsson, incaricato di battere il corner a suo favore, si è visto lanciare addosso oggetti di qualsiasi tipo e tra questi c’erano anche dei topi morti. Lo svedese incredulo, è rimasto per un momento fermo ad osservare quanto stava accadendo ma con i tifosi di casa che sembravano essere totalmente indifferenti a quanto si stava verificando poiché il lancio dei roditori sembrava non volersi placare.



ARGENTINA: SPINTONI E BOTTE, GIOVANE TIFOSO MUORE DOPO UN CADUTA DI 10 METRI
Nella partita di Primera Division va in scena Belgrano-Tallares, gara terminata poi con il risultato di 1 a 1. Ma ciò che allo stadio Julio César Villagra non è passato in primo piano è stato proprio l’esito dell’incontro ma quanto al fatto che gli stessi tifosi di casa sono rimasti coinvolti in un equivoco che ha portato alla morte di un giovanissimo ragazzo. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima Emanuel Balbo, avrebbe riconosciuto tra la folla l’assassino di suo fratello, Oscar Gomez. Quest’ultimo preso dalla paura avrebbe incominciato a urlare frasi che lo colpevolizzavano di essere un tifoso del Tallares e che stava rubando in curva. Sentite queste grida, i tifosi si sono scagliati inconsapevolmente contro Emanuel che, a forza di ricevere calci e spintoni, è arrivato fino all’estremità inferiore della curva dove, nel tentativo di evitare il linciaggio, ha sprofondato nel vuoto facendo un salto di circa 10 metri.

FRANCIA: TIFOSI DEL BASTIA AGGREDISCONO I GIOCATORI DEL LIONE, PARTITA SOSPESA
Sicuramente un periodo non semplice per i tifosi e i giocatori del Lione, che dopo gli episodi di Europa League contro il Besiktas, si sono ritrovati nuovamente ad essere protagonisti degli ennesimi episodi di violenza. A Bastia, va in scena una delle gare della 33° giornata di Ligue1, la curva di casa è anche reduce da una squalifica per 3 turni dopo i cori razzisti intonati contro Mario Balotelli. Già nel riscaldamento, la squadra del presidente Aulas, aveva ricevuto qualche intimidazione caratterizzata anche dal tentativo di aggredire, da parte di un ultras corsico, l’ex Manchester United Depay. Gli steward, almeno inizialmente, si sono operati velocemente per sedare la situazione ma la vicenda preoccupava già molto l’intero staff dell’OL. Cominciata la gara con 15 minuti di ritardo, al duplice fischio del direttore di gara Delerue, un tifoso si è scagliato direttamente contro Anthony Lopes, il portiere portoghese del Lione. La risposta dell’estremo difensore con uno spintone all’indirizzo dell’aggressore, ha scatenato il caos che ha visto anche molti tifosi invadere il campo per scagliarsi direttamente contro i giocatori ospiti.

CARI TIFOSI, POI NON LAMENTIAMOCI
Gli episodi sono sicuramente degli ottimi spunti di riflessione su quelle che sono poi le critiche che molto spesso noi tifosi facciamo. Ci lamentiamo delle restrizioni che ci vengono fatte per andare a vedere una semplice partita di calcio, sottolineano come ci sia un sistema che ci governa malamente ma ci dimentichiamo che al tempo stesso quel sistema è caratterizzato anche da noi. Non possiamo avere la presunzione di pretendere se siamo primi di valori, se non c’è più quel rispetto reciproco e non ci sono più quelle basi di un tempo. Non c’è la prendiamo sempre con chi ci governa, iniziamo prima a criticare noi stessi se vogliamo veramente che le cose nel calcio ma anche sopratutto nella vita cambiano.

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