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INTERVISTA | Riccardo D’Agnese, il Pescarese che colleziona Maglie NON FIFA
IL COLLEZIONISTA – Le Magliette, da sempre, sono l’icona del calcio e dei calciatori.
A Pescara c’è un ragazzo (classe 1991) che da quando aveva 13 anni custodisce gelosamente questi cimeli. Li piega, li guarda, li ammira e vorrebbe anche condividere questo suo piccolo tesoro con gli altri appassionati.
Non si tratta di un’intervista riservata ad un semplice collezionista, ma ad un ragazzo che colleziona maglie (150 – al momento – CLICCA E LEGGI IL SUO ELENCO) e che ha avuto l’originale intuizione di collezionare le divise NON FIFA. Esatto… Non solo quella dei celeberrimi campioni (su tutte la casacca del Barcellona di Messi), ma anche quelle rare (Venlo – HOL – Skonto Riga od il Mitico Videoton), fino ad arrivare a quei campionati in cui si gioca, ma la FIFA praticamente non esiste.
Questa è la piacevole chiacchierata con RICCARDO D’AGNESE:
Collezionare Maglie è una passione che tutti vorrebbero coltivare, annoverare ed impegnarsi a rimpinguare ulteriormente Rarità non affiliate FIFA è da pochissimi eletti: come è nata questa tua Voglia?
“E’ una passione nata fin da piccolo, ho sempre avuto passione per le squadre di calcio e piano piano che vedevo accrescere la mia collezione ho deciso di “alzare l’asticella” andando alla ricerca di maglie dei campionati più difficili, come quelli non-Fifa. La ricerca di pezzi unici mi spingeva e mi spinge a ricercare contatti, a trovare maglie di posti in cui molti pensano che il calcio nemmeno venga praticato. E con pazienza, passione e fortuna ogni tanto riesco a raggiungere maglie impossibili, come dall’Antartide, dalle Isole Svalbard o dall’isola più remota del mondo, Tristan da Cunha.”
Qual è stata al prima Maglia “in Bacheca” e pensavi potesse essere la prima di una lunga serie?
“La prima maglia in bacheca é stata la maglia della Juventus home 2003/2004, regalata dai miei nonni per il mio 13esimo compleanno. Da tanto chiedevo una maglia originale della Juve, quando andavo nei negozi di abbigliamento sportivo le vedevo come tesori e desideravo tanto averne una. No, non credevo che sarebbe diventata la prima di una lunga collezione, ma quando piano piano ho iniziato ad aggiungere qualche altra maglietta alla collezione ho capito, da buon collezionista, di poter accrescere questa passione e trasformarla in una collezione. Infatti le maglie che compro raramente le indosso. Inoltre il mio obiettivo é consistito nel cercare maglie direttamente dagli store, dai club, o dai giocatori, senza passare per ebay, siti specializzati o altri venditori, ogni mia maglia presenta nome e numero (o solo numero) di un calciatore della squadra che scelgo accuratamente, solo attaccanti o al massimo centrocampisti essendo i ruoli che nel calcio mi piacciono di più. Non colleziono maglie vintage ma solo recenti, quando le ricerco devono essere della stagione in corso o al massimo di quella precedente.”
La Maglietta più complicata e più pervicacemente conquistata?
“Ogni maglia ha una storia a sé, soprattutto quelle dai paesi “meno convenzionali” sono quelle più difficili da ottenere, perché spesso i club non hanno store, spesso non rispondono alle mail, non parlano inglese, o non hanno voglia di aiutarti. A livello europeo la maglia più difficile probabilmente é stata quella dalla Georgia, della Dinamo Tbilisi, mentre oltre i confini europei direi quella del Tristan Tigers, dalla remota isola di Tristan da Cunha.”
Quali i Prossimi Obiettivi?
“Il prossimo obiettivo é quello di completare la raccolta delle maglie non-Fifa, ovvero almeno una maglia di club dai campionati europei non riconosciuti dalla Fifa. É un obiettivo che sto portando in parallelo e ho quasi raggiunto, voglio diventare il primo ad avere alleno una maglia di club da ciascun paese europeo che abbia una propria lega indipendente. Avendo un collezione maglie difficili come dal campionato della Groenlandia, del Vaticano, della Crimea, di Cipro del Nord e soprattutto Nagorno-Karabakh ormai sono molto vicino a questo obiettivo. Ma allo stesso tempo ricerco sempre maglie dalle isole più remote del mondo, desidero avere pezzi, come detto, davvero unici. E molti mi mandano gratuitamente le maglie, vedendo la mia passione e queste mie richieste un po’ “particolari”.
Un consiglio da regalare a coloro che, magari leggendo quest’intervista, avessero l’impulso irrefrenabile di aprire l’armadio e fare la conta delle sue Magliette?
“Un consiglio che mi sento di dare é quello di avere passione e pazienza: ricercare maglie comporta dispendio di energia, e anche economico, ma non ho mai fatto personalmente follie come se ne vedono online. Sono sempre andato per la mia strada, perché ognuno ha un proprio modo di collezionare. Come consiglio dico di avere un obiettivo e ricercare, studiare la maglia, la storia di quella squadra, i colori e tutto ciò che la riguarda”
Una Bella storia di un vero appassionato, che così conclude:
“Appena finisco le non-fifa, penso tra pochi mesi, mi piacerebbe fare un piccolo museo temporaneo a Pescara o da qualche parte, esponendo le maglie che credo molto appassionati e collezionisti potrebbero apprezzare. Fare una piccola raccolta fondi a titolo di beneficenza, questo è un pensiero che ho da tempo e mi piacerebbe realizzare”
PER INFO: [email protected]
FB: https://www.facebook.com/riccardo.dagnese
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