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08 Febbraio | Auguri Hristo Stoichkov! Dio è Bulgaro

IL COMPLEANNO DEL DIO BULGARO

8 Febbraio 1966: nasce il primo Pallone d’Oro bulgaro.

Data storica dunque e festa nazionale per il Gioco del calcio, perché le rarità, i pezzi unici, sono merce assai rara in un mondo pallonaro che, con il passare del tempo, si sta decisamente depauperando di giocatori e personalità di spicco.

GLI INIZI – Hristo Stoichkov muove i primi veri passi calcistici nel CSKA Sofia (esordi nel Maritsa e nell’Hebrol), e conquista la ribalta a suon di reti. Nel 1985 si rende protagonista del primo clamoroso avvenimento della sua carriera: nella gara di andata di Coppa di Bulgaria, il CSKA batte 5-0 gli eterni rivali del Levski. Nel ritorno, la gara è decisamente accesa, con una gigantesca rissa che vede coinvolto Stoichkov. La mano del Giudice Sportivo prevede prima la radiazione, poi si passa ad un anno, infine a 6 mesi. Tanto basta però per saltare il mondiale Messicano del 1986. Il primo vero palcoscenico europeo lo assapora nella stagione 1988-89, quando con il suo CSKA giunge in semifinale di Coppa delle Coppe, estromesso dal Barcellona in semifinale. I blaugrana restano estasiati dal capocannoniere della competizione e lo acquistano nell’estate successiva.

FERMO 10 TURNI – Cruijff lo ingaggia nell’estate del 1990, ma nella finale di Coppa del Re contro il Real Madrid, rifila un pestone al direttore di gara e viene squalificato per 10 turni. La prima stagione non è esaltante, stenta ad ambientarsi, ma nella stagione 1991-92 inizia decisamente a carburare, come testimoniato dall’apporto fornito nella conquista della prima Chiampions’League ai danni della Sampdoria.

PALLONE D’ORO – Sfiora il pallone d’oro nel 1992 (vince Van Basten), ma centra il premio di miglior giocatore secondo France Football nel 1994, grazie allo strepitoso e miracoloso mondiale con la Bulgaria. (LEGGI ARTICOLO LECHKOV).

Capocannoniere con 6 reti (insieme al russo Salenko), conclude il Mondiale al quarto posto e mette nella sua bacheca personale il primo Pallone d’Oro Bulgaro della storia. E’ l’apice della carriera del rissoso e bizzoso fantasista dal sinistro fatato e dal temperamento di fuoco, perché l’avventura italiano col Parma targato Tanzi si rivela un flop. Poi il ritorno al Barcellona, che però ha già altri idoli quali Figo e Ronaldo, per conquistare altri trofei importanti: su tutti la Coppa delle Coppe 1997.

A Barcellona Stoichkov è un idolo… così come nel suo paese, dove una volta comparve uno striscione inequivocabile:

“DIO E’ BULGARO”

 

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