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22 Gennaio | Auguri Stan Collymore, l’illusione di Liverpool

QUANDO UNA STAGIONE INGANNA


STAN COLLYMORE è stato forse il primo grande acquisto di grido di un Liverpool desideroso di rinverdire i fasti degli anni 80.

La ribalta europea era difficilmente ripetibile, ma anche la mancata supremazia in Inghilterra diventò, con il passare degli anni, una vera e propria ossessione.

Ad inizi anni 90 in Inghilterra ci fu un centravanti capace di attirare soldi ed attenzioni ad Anfield: Stan Collymore.

Il Manchester United di Sir Alex Ferguson, il Blackburn di Shearer e Sutton (LEGGI ARTICOLO) e l’ambizioso Newcastle erano le rivali in terra d’Albione.

John Barnes era il filo conduttore tra vecchia e nuova generazione, con i vari McManaman e Fowler pronti a sbocciare. Serviva però un nome per cancellare, o quantomeno emulare, le gesta del gallese Ian Rush: fallimentare la sua esperienza in Italia con la Juventus, ma strabiliante il suo rendimento ed il suo palmares con il Liverpool.

Da qui l’idea di ingaggiare Stan Collymore, 24enne attaccante del Nottingham Forest che in due stagioni nella “Foresta di Sherwood”, fu capace di spedire in fondo al sacco la bellezza di 41 palloni in 65 caps.

Collymore fu di fatto il primo tentativo del Liverpool di tornare a conquistare la Premier League, tentativi che a tutt’oggi si sono rivelati infruttuosi (il Titolo manca dal 1990)

Souness concluse di fatto l’affare, ma fu Roy Evans a “beneficiare” dei servigi del nuovo centravanti.

Ascoltò “You’ll Never Walk Alone” per due stagioni, dove non riuscì né a ripetere le gesta  messe in mostra con la maglia Forest (28 reti in 63 partite), né riuscì a legittimare l’esborso economico di 9 Milioni di Sterline (circa 20 Miliardi di Lire nel 1995).

Collezionò 3 presenze con la Nazionale Inglese, ma senza mai incidere.

Le tappe successive furono Aston Villa, Fuhlam, Leicester, Bradford ed infine in Spagna con il Real Oviedo nel 2001.

La stella di Stan Collymore, calciatore atletico, fisico e dal fiuto del gol invidiabile, si era tuttavia già spenta nel 1995, quando fu protagonista di quel trasferimento faraonico. Il cuore ed il bomber non lasciarono mai Nottingham.

 

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