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ATTACCANTI | Oleg Salenko: una plusvalenza Mondiale

DALL’OBLIO AI MONDIALI E RITORNO


Abbiamo parlato del Dio Bulgaro Hristo Stoichkov (LEGGI ARTICOLO), impossibile non associare il suo nome ed il suo palmares ad un calciatore che, nel corso della sua carriera, ha dimostrato di avere poca attinenza col fantasista Pallone d’Oro 1994: Oleg Salenko.

Poche le affinità pedatorie, eppure un clamoroso titolo in coabitazione: la Scarpa d’Oro del Mondiale USA 94.

POKERISSIMO RUSSO – Oleg Salenko giunge al Campionato del Mondo 1994 con il ruolo di terza punta nello scacchiera russo, prima alternativa dei maggiormente blasonati Radchenko e Yuran.

Salenko gioca in Spagna con il Logrones e spedisce 23 palloni in fondo al sacco in due stagioni.

A livello inernazionale si era messo in luce nel 1989, quando nel Mondiale Under 20, in Arabia Saudita, trascinò l’Unione Sovietica sino ai quarti di finale, quando l’URSS fu eliminata ai calci di rigore dalla Nigeria (seconda infine alle spalle del Portogallo). Il suo bottino di reti (5) gli consentì però di conquistare la scarpa d’oro come cannoniere della manifestazione.

5 è un numero che si ripeterà nella sua carriera e ai mondiali americani del 1994 riesce a ritagliarsi un piccolo spazio nella storia del calcio: colleziona due presenze nella disastrosa spedizione dei russi, ma sigla il punto dell’1-3 (su rigore) nella seconda gara del girone contro la Svezia, poi a San Francisco, il 28 Giugno 1994, Salenko impacchetta record e titolo di cannoniere.

In una gara praticamente inutile (ambedue fuori dai giochi qualificazione; Russia out, Camerun quasi), Roger Milla realizza la rete più anziana della storia dei Mondiali (ne avremo modo di parlarne prossimamente), mentre Salenko cala il pokerissimo nel 6-1 finale.

In classifica marcatori sale a quota 6 ed ipoteca un posto nella storia.

Hristo Stoichkov lo raggiunge, ma nella finale per il Terzo posto contro la Svezia, nonostante la Bulgaria anteponga una rete del suo calciatore di punta alla conquista della medaglia di bronzo, il futuro pallone d’oro ha le polveri bagnate ed è costretto a dividersi l’attico della classifica marcatori con il carneade russo.

Un titolo che consente a Salenko di monetizzare al meglio la sua impresa, con il Valencia che edifica ponti d’oro pur di accaparrarsi il bomber dell’ultimo mondiale. L’esperienza però è negativa, con il divorzio che si concreta già a Gennaio 1995 dopo 7 centri.

Passa ai Rangers, ma anche in Scozia delude.

Chiude la carriera prima in Serie B spagnola, infine nel campionato polacco.

Un curriculum che esalta ancor più la clamorosa doppia impresa nel Mondiale statunitense, l’ennesima dimostrazione di come una vetrina intercontinentale possa ingannare sulle reali potenzialità di un calciatore.

 

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