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AMARCORD

29 Marzo | Auguri Rui Costa! Benfica, Fiorentina, Milan e quel Barcellona mancato di un soffio…

Il fuoriclasse lusitano ha avuto una carriera di tutto rispetto, aprendo e chiudendo a “casa sua”: nel Benfica.

A Lisbona ha dato poi seguito al suo impegno nel Mondo del calcio nel ruolo di dirigente.

Dopo gli esordi in Portogallo con il Benfica ed il Titolo Mondiale Under 20 conquistato con la nazionale portoghese (unico alloro di prestigio prima dell’exploit all’europeo di Francia 2016), Rui Costa vive un’estate intensa nel 1994: il Barcellona gli fa una corte spietata, ma il desiderio della dirigenza blaugrana consiste nel non far trapelare l’indiscrezione di mercato. La notizia diviene però di dominio pubblico nella calda estate post Mondiale USA 94 (rassegna in cui il Portogallo non partecipa – eliminato dalll’Italia nel Girone di qualificazione) e Rui Costa viene immortalato con la casacca blaugrana, rilasciando anche alcune interviste in cui parla del Barcellona e del suo futuro alla corte di Johan Cruyff.

La trattativa però si complica con l’avvento del neo presidente del Benfica Damasio, il quale alza la posta facendo naufragare la pista catalana.

L’APPRODO A FIRENZE – L’estate 1994 regala comunque una grande piazza al fantasista portoghese, il quale approda alla Fiorentina neo-promossa nella massima serie, in un campionato italiano che, all’epoca, rappresentata il Top per qualunque calciatore professionista. La prima stagione regala luci ed ombre, con i continui cambi subiti dal Mister Claudio Ranieri che caratterizzano il suo debutto nel campionato nostrano. La classe è però cristallina e nelle sue 7 stagioni con la casacca gigliata mette in bacheca due Coppe Italia (una da capitano – 1996 e 2001) ed una Supercoppa Italiana (1996) passata alla storia per l’esultanza di Batistuta verso la telecamera (“Irina te amo!”) dopo la doppietta siglata a San Siro contro il Milan.

MILANO ROSSONERA – Levata al cielo la seconda Coppa Italia, la Fiorentina continua a vendere la sua argenteria per fare cassa e fronteggiare una disastrosa situazione societaria (Batistuta era partito l’anno prima, Toldo invece fa le valigie anche lui nell’estate 2001). Rui Costa viene acquistato dal Milan per la cifra record di 85 Miliardi di lire.

“L’acquisto più oneroso della storia del Milan” (Berlusconi Dixit) ha però un impatto sfortunatissimo con il Milan: esordio di campionato a Brescia, con il Fantasista portoghese che ricadendo dopo un fallo subito riporta una frattura alla mano che di fatto lo estromette per quasi un mese. Il Milan va sotto 2-0 (doppietta di Tare), ma poi pareggia grazie alle reti di Brocchi e al penalty di Shevchenko. E’ tuttavia un inizio in salita per Rui Costa, con il Milan che vive una stagione non in linea con i propositi di gloria di inizio campionato.

Il gol mancato diventa un’ossessione e solo con l’invenzione del “Modulo ad Abete” (4-3-2-1) ideato da Ancelotti (doppio trequartista assieme a Kakà alle spalle dell’unica punta Shevchenko | Inzaghi come prima alternativa), Rui Costa si esprime ad alti livelli. Il rendimento offerto con la casacca Viola resta però un traguardo mai pienamente raggiunto sul Naviglio, sponda rossonera.

Con il Milan conquista uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana ed una Europea, una Champions’ League.

Saluta l’Italia nel 2006 e chiude al Benfica giocando le ultime due stagioni della sua carriera calcistica..

 

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