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24 Marzo | Auguri Lulù! Il Brasiliano – Belga che fece fortuna in Italia

Luís Airton Oliveira Barroso è stato un attaccante capace di lasciare il segno nell’italico stivale calcistico.

Brasiliano, si trasferì a 15 anni in Belgio, dove ottenne la nazionalità ed ebbe l’onore (ed il merito) di giocare anche i Mondiali 1994 con la nazionale belga.

36 reti in 96 presenze con l’Anderlecht gli valgono la chiamata di Cellino e del Cagliari.

Accolto con iniziale scetticismo, Oliveira entra nel cuore dei cagliaritani: un affetto che Lulù ripaga a suon di reti (saranno 41 in 121 gettoni di presenza).

Attaccante veloce, guizzante ed estremamente tecnico, Oliveira ha due partner d’attacco con cui si lega particolarmente all’interno del rettangolo verde: Dely Valdes (LEGGI ARTICOLO) prima e Muzzi poi.

Nell’estate del 1996, l’ambiziosa Fiorentina di Cecchi Gori lo ingaggia per far coppia con Batistuta ed Oliveira (seppur in tono minore rispetto agli exlpoit di Cagliari) offre un buon rendimento anche in riva all’Arno.

Torna in Sardegna nella sfortunata stagione 1999-2000 (retrocessione e saluti a fine campionato, destinazione Bologna), ma quando la sua parabola sembra ormai discendente, rinasce ripartendo dal basso.

Nel Como di Preziosi fa sfracelli (23 centri, titolo di capocannoniere e promozione in Serie A dei comaschi) e nelle due successive annate a Catania, pur non riuscendo a portare i siculi in Serie A, mette sul piatto la bellezza di 28 gol in due campionati cadetti.

Foggia, Venezia, Lucchese, Nuorese e Derthona sono gli ultimi scampoli di una carriera entrata nel cuore degli appassionati calciofili.