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Nonostante i primi mesi di vita difficili nel povero Biafra, Okocha trovò il suo el Dorado in Germania e proprio là si fece notare per tutto: velocità, tecnica, dribbling e gol. Se non ci credete, chiedetelo a Oliver Kahn e andate a rivedervi il gol che Okocha mise a segno al Karlsruhe. Un gol incredibile che non si può raccontare ma solo vedere.

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Dalla Germania poi andò al Fenerbahçe e al PSG dove fece vedere grandi cose. Così come al Bolton e all’Hull City con i mezzo l’esperienza in Qatar. Chissà cosa avrebbe fatto nel Manchester United se Ferguson ci avesse creduto subito invece di mandarlo al Bolton.

E poi la Nazionale, quel numero 10 che portò fiero in tre Mondiali, in cinque Coppe d’Africa e ad una Olimpiade.

Che giocatore è stato Okocha! Che figata sarebbe stato vederlo giocare in Italia e peccato perché di quella Nazionale ne sono arrivati solo tre (Oliseh-Kanu-West) che non hanno mantenuto le promesse. Quante aste del fantacalcio ci sarebbero stato per accaparrarsi il numero 10 dei numeri 10 africani, un nigeriano con i piedi brasiliani.

Ah per la cronaca: si chiamava Augustine Azuka e Jay-Jay era un nomignolo.

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