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11 AGOSTO | TANTI AUGURI | Ivan Ramiro Cordoba, Caffè Colombia per i Nerazzurri
La prima parte della sua carriera si svolse in patria, dove vinse la Coppa Interamericana col Nacional Medellin nel 1997.[15] Giocò quindi in Argentina, trascorrendo un biennio al San Lorenzo.[15]
Nel gennaio 2000 fu acquistato dall’Inter, su segnalazione dell’allora tecnico nerazzurro Marcello Lippi.[16][17] Esordì in Serie A nel giorno dell’Epifania, in una partita vinta 5-0 contro il Perugia.[15] Fin dai primi tempi a Milano, fu utilizzato al centro della difesa.[18] Il suo primo quadriennio non corrispose però ad alcun successo[19]: nel 2000 l’Inter perse infatti con la Lazio la Coppa Italia e la Supercoppa italiana, mentre nel campionato 2001-02 una sconfitta con i biancocelesti all’ultima giornata privò i milanesi di uno scudetto parso ormai una formalità.[20] La squadra raggiunse poi un secondo posto nel campionato 2002-03[21], oltre a due semifinali europee consecutive (in Coppa UEFA e Champions League).[22]
La maggior parte degli allenatori che si susseguirono in panchina durante questo periodo impiegò il colombiano nella posizione di stopper[23], sebbene anche nel ruolo di laterale il giocatore seppe far emergere le proprie qualità.[24] Tra i vari compagni di reparto, il più longevo fu Marco Materazzi.[13] Il colombiano, che aveva già tagliato il traguardo delle cento presenze in A[25], fu confermato titolare anche durante la parentesi di Zaccheroni, che guidò i nerazzurri in una stagione deludente.[26]
Nell’estate 2004 l’Inter ingaggiò per la panchina Roberto Mancini, il quale terminò la prima annata vincendo la Coppa Italia.[27] Fu lo stesso difensore a sollevare il trofeo in sostituzione del capitano Javier Zanetti, impiegato con la sua Nazionale nella Confederations Cup.[28]
Anche con il tecnico jesino, Córdoba non mancò di dare il proprio contributo nella vittoria dei campionati 2006-07 e 2007-08.[29] Nel febbraio 2008, durante la gara di Champions League con il Liverpool, si infortunò al legamento crociato anteriore sinistro dovendo chiudere in anticipo la sua stagione.[29] Tornò a giocare nell’autunno successivo, con la squadra ora guidata da Mourinho.[30]
Il nuovo allenatore inserì il colombiano tra i titolari[31], venendo ripagato con prestazioni positive ed alcuni gol importanti.[32] Al termine della stagione 2008-09, l’Inter si aggiudicò il quarto titolo consecutivo.[33]
L’anno seguente, complice anche l’arrivo di Lúcio, venne utilizzato con minor frequenza.[34] Riuscì comunque ad aggiudicarsi la Champions League, pur non disputando la finale per un infortunio.[35][36] Nel dicembre 2010, i nerazzurri vinsero poi il Mondiale per club.[37] Si ritirò dal calcio al termine della stagione 2011-12, dopo aver vestito il numero 2 dell’Inter per 12 anni.[38][39] È al nono posto nella classifica nerazzurra per presenze in Campionato, avendo giocato 324 incontri.[40]
Nazionale
Ha vestito la maglia della Colombia dal 1997 al 2010, segnando nel 2001 il gol che regalò ai Cafeteros la Copa América.[41]
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