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Nato a Lucca nel 1926, Ameri è stato la voce storica di ‘Tutto il calcio minuto per minutò, cui ha lavorato fin dalla prima puntata nel 1960. In Rai era entrato nel 1949 dopo un corso per radiocronisti. Nel calcio in realtà debuttò solo nel 1955 (radiocronaca di Udinese-Milan): prima si era occupato di cronaca e ciclismo e poi era stato inviato in Indocina. Nella sua carriera quarantennale (è andato in pensione nel 1991) si calcola che abbia collezionato 1600 radiocronache. E’ apparso anche in tv: Vittorio Veltroni, allora responsabile del tg, lo chiamò come telecronista (seguì Germania-Inghilterra a Berlino e Italia-Jugoslavia) ma poi il successore di Veltroni, Piccioni, gli preferì Nando Martellini. Ha condotto comunque la prima edizione del Processo del lunedì (1980) ed è apparso nel programma domenicale di Andrea Barbato, Italiani (1992). (ANSA) Ameri: Capone (Ussi) e Siddi (Fnsi), un giornalista che con la parola ha illustrato lo sport e la professione. “Il ritmo dello sport, particolarmente del calcio, aveva trovato nelle sue parole una rappresentazione che neanche alcuna immagine sofisticata sapeva dare. Con Enrico Ameri si è spenta la voce più viva dello sport alla radio, che ha illustrato per anni non solo le gesta di calciatori e atleti di valore ma soprattutto la professione giornalistica, sia nella relazione con i protagonisti dell’informazione che con gli ascoltatori”. Così ricordano con affetto il popolare giornalista radiofonico sportivo, Antonello Capone, presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi) e il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, in un messaggio congiunto di commosso omaggio. “Gli eventi da lui raccontati non avevano segreti per alcuno. Più tardi, in televisione, chi aveva ascoltato Ameri aveva la sensazione di aver già visto tutto. Un’impresa di giornalismo autentico e vibrante, indimenticabile come ogni buona lezione. La professionalità del giornalista era indiscutibile, capace anche di affrontare con successo sfide che solo pochi potevano considerare, per lui uomo di radio, impossibili. Nessuno può dimenticare che fu protagonista con successo, insieme con Biscardi, del primo processo televisivo del lunedì. Ora, dopo quella rauca di Sandro Ciotti, è venuta a mancare la voce e il ritmo illuminante di Enrico Ameri. Insieme sono stati protagonisti. Diversi, ma entrambi grandissimi, saranno dai colleghi e da intere generazioni di sportivi ricordati a lungo con affetto, ammirazione e rimpianto”.

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