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05 SETTEMBRE | Auguri Sammer! Pallone d’Oro 1996


Il 05 Settembre 1967, a Dresda (Germania Est), nasce Matthias Sammer.

Centrocampista centrale tecnico e fisico al contempo, Sammer muove i primi passi nella città del suo paese, la Dinamo, salvo poi mettersi definitivamente in luce nel biennio 1990-92 con la casacca dello Stoccarda, dove vince la Bundesliga 1991-92.

La Germania è da sempre terra fertile per il calcio italiano e l’Inter spera di rinverdire i fasti della triade composta da Matthaus – Brehme – Klinsmann acquistando il valente centrocampista dai capelli rossi.

A Milano, Sammer dimostra sin dal principio di avere tutte le carte in regola per ricoprire un ruolo da protagonista, con le 4 reti in 11 gettoni di presenza che certificano come l’acquisto sia stato azzeccato.

Tuttavia alcune incomprensioni ed il mancato ambientamento alla corte nerazzurra, orientano squadra e giocatore a dividersi.

In patria lo attende il Borussia Dortmund, che sborsa la bellezza di 9 miliardi di lire per averlo a casa nel Gennaio del 1993.

Con i gialloneri vive una metamorfosi, diventando un libero semplicemente fantastico. Ne beneficia il club di Dortmund ed anche la Nazionale tedesca a caccia di rilancio dopo il mezzo flop ai mondiali a stelle e strisce.

Sammer con il Borussia vince 2 campionati, una Champions’ (contro la Juventus) ed una Coppa Intercontinentale.

Nel 1996 solleva anche il Campionato Europeo in Inghilterra, mettendo in bacheca il Pallone d’Oro 1996.

Una onorificenza inattesa, ma comunque meritata nell’arco solare del 1996.

Nella stagione 1997-98 è però costretto ad abbandonare il calcio, quando un intervento di routine al ginocchio ne causa un’infezione che sfocia in Staphylococcus aureus. Per stessa ammissione di Sammer, la sua vita fu messa in pericolo, con ripercussioni che ancor oggi (impossibilitato a correre) è costretto a dover fronteggiare.

Abbandonato il calcio giocato, siede sulla panchina del Borussia Dortmund dal 2000 al 2004, riuscendo a sollevare nel 2002 il Meisterschale, perdendo la finale di Coppa UEFA contro il Feyenoord.

Archivia la sua parentesi da allenatore sulla panchina dello Stoccarda (2004-2005), prima di cambiare nuovamente vita.

Adesso è nei quadri dirigenziali del Bayern Monaco.

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