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⚽ Italia vs Spagna: Ventura SI’, Donadoni NO… perché?


Il Rinnovo di Giampiero Ventura come CT della Nazionale italiana sino agli Europei del 2020 è certamente una delle notizie salienti di questa settimana.

A meno di un mese dalla fatidica trasferta Spagnola nel girone di qualificazione che conduce ai Mondiali di Russia 2018, la FIGC ed il presidente Tavecchio hanno calato l’asso con un rinnovo atto a blindare la fiducia al tecnico ex Cagliari, Bari e Torino.

“E’ un premio al progetto” – ha sentenziato Ventura;

“E’ un modo per regalare forza al CT in vista della traferta in Spagna” – ha risposto Tavecchio.

Non si comprendono tuttavia le ragioni di un rinnovo che non ha riscontri concreti nei risultati, da sempre pane quotidiano dei calciofili italiani.

Le dichiarazioni dei due diretti interessati, per giunta, hanno certificato in maniera inequivocabile come la mancata vittoria a Madrid sia stata ampiamente messa in conto, così come il relativo spareggio tra le 8 migliori seconde per staccare gli ultimi tagliandi che valgono un Mondiale.

Insomma: consapevolezza dei propri limiti.

Un trattamento che tuttavia non è stato riservato ad un illustre predecessore, quel Roberto Donadoni sbalzato sul carrozzone azzurro dopo il Trionfo di Berlino. Una squadra svuotata, logora e con l’età avanzata che affrontò il primo impegno di Settembre 2006 (qualificazioni Euro 2008) al Saint Denis, contro quella Francia battuta appena due mesi prima.

Totò Di Natale e Franco Semioli erano i nuovi innesti a disposizione del CT, che limitò i danni a Parigi (sconfitta 3-1), ma riuscì comunque a staccare il biglietto valevole il viaggio in Austria – Svizzera. In un girone proibitivo con Olanda, Romania e, clamorosamente, ancora Francia, la squadra di Donadoni partì malissimo (3-0 contro l’Olanda), ma seppe rialzarsi contro la Romania (pareggio) e contro i transalpini (vittoria 2-0).

Nei quarti affrontò una Spagna in rampa di lancio e cedette il passo solo ai rigori. Gli iberici edificarono in quel 2008 l’inizio dei loro trionfi internazionali, mentre l’Italia, dando il benservito a Donadoni, inaugurò la stagione dei disastri (Lippi Bis, Prandelli – bene nel 2012, disastroso nel 2014) prima dell’interregno di Antonio Conte.

Va bene fare tesoro degli errori passati, ma tra l’intransigenza e la clemenza c’è un mare… Troppo Cattivi allora, Troppo buoni adesso…

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