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AMARCORD

17 Gennaio | TANTI AUGURI: Cuauhtemoc Blanco

I Mondiali del ’98 sono passati alla storia, hanno lasciato al calcio un’eredità importante. No, non c’entra nulla la vittoria della Francia in finale. Perché il protagonista viene da Città del Messico e in quella Coppa del Mondo si è fermato agli ottavi con la sua nazionale. Il suo nome è Cuauhtémoc Blanco, il miglior calciatore della storia del calcio messicano. Che dal dischetto era una sentenza. 71 rigori trasformati su 73 calciati. Brividi.

Dicevamo però eredità: grazie a lui è nata infatti la Cuauhtemiña, una delle finte più controverse di sempre. Consiste(va) nel liberarsi dell’avversario saltando con il pallone stretto tra i piedi. Un dribbling che fece discutere i calciofili: è un’azione regolare oppure no? Poco importa. Importa eccome invece il talento di questo classe 1973. Non va infatti dimenticata una cosa: Blanco non è diventato una leggenda in patria solo per questa finta.

È – per dire – l’unico messicano ad aver segnato in 3 edizioni diverse dei mondiali (1998, 2002 e 2010) ed è il terzo giocatore più anziano ad aver segnato in una fase finale dei mondiali all’età di 37 anni e 5 mesi (nel Mondiale 2010). Con El Tricolor ha vinto una Confederations Cup nel 1999 e due Gold Cup (1996 e 1998). Ha girato tante squadre ma la storia l’ha fatta a suon di gol con il Club America. Ha incantato anche negli Stati Uniti, i tifosi del Chicago Fire lo hanno battezzato “The King”.

È stato unico anche nel ritiro: prima aveva detto basta poi ci ha ripensato. Pensate che nel 2008 avrebbe potuto giocare in Italia, lo voleva il Catania. L’affare saltò per le regole in merito ai trasferimenti di extracomunitari. Così la sua unica puntata in Europa è rimasta quella al Real Valladolid, ad inizio 2000. Si è definitivamente ritirato nel 2015, a 42 anni. Genio in campo, genio fuori.

[fonte: calciatoribrutti.com]

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