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MONDIALI

13 GIUGNO 1990 | E’ Ancora “La Mano de Dios” a salvare l’Argentina


A Napoli, l’Argentina gioca la gara della vita nel Mondiale italiano 1990.

Reduce dalla cocente sconfitta all’esordio con il Camerun (LEGGI ARTICOLO), gli argentini affrontano l’Unione Sovietica e non possono sbagliare.

Inizio tutto in salita, con Pumpido che si fa male dopo pochi minuti ed in campo subentra Sergio Goycochea (che si rivelerà determinante nel cammino ad eliminazione diretta) e con l’URSS che cinge d’assedio la metà campo sudamericana.

Un calcio d’angolo a ridosso del 20esimo rappresenta la chiave del match: cross dalla sinistra, Kusnetsov anticipa Basualdo e il pallone sembra destinato in rete; sulla linea c’è però Maradona, con con la mano evita il potenziale 0-1.

Vedono tutti, tranne la terna arbitrale; lo 0-0 resta intatto e l’Argentina prende coraggio, con le reti di Troglio e Burruchaga (un gol per tempo) che rianimo i ragazzi di Bilardo mettendo in cascina punti preziosi in ottica qualificazione


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