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Roma: Emery o Blanc in pole… Ma perché puntare su 2 allenatori che hanno fallito?


In una Roma che sembra già in balìa dei rumors di mercato (Rinnovo Spalletti, Avvento di Monchi, Questione Totti, Rinnovo De Rossi: solo per citare alcune situazioni) e con una stagione che per l’ennesimo anno si focalizza sulla conquista del secondo posto, la notizia dell’ultim’ora riguarda la doppia pista franco-iberica che conduce alla nuova guida tecnica.

L’esterofilia mal si coniuga con la funzionalità del progetto e, spesse volte, si cade in tentazioni alla ricerca di un volto internazionale che, a conti fatti, non convince più nessuno.

Lo Spalletti 2.0 ha mancato l’obiettivo primario: regalare un nuovo trofeo alla bacheca della Roma statunitense.

Le ambizioni non mancano alla dirigenza capitolina, come certificato dall’avvento (quasi certo, anche se è da quasi un mese che la notizia è ufficiosa, senza mai divenire ufficiale – LEGGI ARTICOLO) del DS che in Europa, conti alla mano e trofei in bacheca, ha maggiormente fatto pesare il proprio operato.

Adesso però si rischia di partire con il piede sbagliato: perchè far ripartire la Rinascita da due allenatori stranieri che non hanno mai allenato in Italia e che hanno fallito negli ultimi appuntamenti?

Blanc non è riuscito a regalare la ribalta Europea al PSG ed Unai Emery ha praticamente dilapidato quasi tutto il suo bonus di credibilità con il 6-1 subito dal Barcellona (LEGGI ARTICOLO).

Certo, c’è il lavoro svolto con Valencia e Siviglia, ma il Barcellona annientato dalla Juventus ha gettato ancor più benzina sul fuoco di coloro che ritengono assurda l’eliminazione dei parigini dopo il 4-0 dell’andata.

C’è dunque molta perplessità sulle basi che si stanno gettando… anche perché le prime esperienze di allenatori stranieri sulla panchina giallorossa non sono certo esaltanti: Eriksson mancò lo scudetto nel modo peggiore possibile nel 1986 (LEGGI ARTICOLO), Zeman gettò alle ortiche la qualificazione Champions’ con uno sciagurato 4-5 casalingo con un Inter allo sbando nel 1999 e Carlos Bianchi fu strapazzato ed etichettato come “Inadeguato” al Calcio Italiano (LEGGI ARTICOLO).

Nils Liedholm vinse lo Scudetto 1983, ma “Liddas” era da considerare Italiano a Tutti gli Effetti, vista la sua presenza nello stivale tricolore dal lontano 1949.

Probabilmente sono solo parole quelle che si leggono in queste ore… ma qualora dovesse andare in porto una di queste due trattative, abbiamo già trovato molti argomenti per confutare la potenziale scelta della Società giallorossa.


 

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