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NowNews | 1,1 Miliardi nel 2016 per i Procuratori: il Mondo Calcio cosa fa?


Ogni qualvolta ci si imbatte in situazioni grottesche attorno ad una trattativa che riguarda un calciatore già lautamente pagato, si fa sempre ricorso a due figure che nel calcio hanno ricoperto un ruolo fondamentale:

Giampiero Boniperti e Jean-Marc Bosman.

Il primo è stato il Totem della Juventus, incarnazione bianconera per eccellenza che era a tutti gli effetti il plenipotenziario di una squadra capace di vincere tutto in Italia e nel Mondo.

Il secondo è un onesto mestierante del pallone animato dal desiderio di tutelare i propri diritti, palesando le incongruenze del Mondo del Calcio sotto il profilo dei trasferimenti.

La firma in bianco era il cavallo di battaglia di Boniperti, con i rinnovi annuali con tutti i giocatori bianconeri che animano i racconti ed alimentano le leggende di coloro che negli anni 70-80 ed inizi anni 90 hanno avuto l’onore (e l’onere) di vestire la maglia di una Juve che faceva del suo Stile e del suo blasone i punti di forza.

La Clausola rescissoria ed il Parametro Zero sono invece i concetti che sono nati con la “Sentenza Bosman”: una svolta epocale che ha garantito benefici pressoché a tutti i calciatori, tranne che al belga, entrato suo malgrado nella storia senza poter mai fino in fondo usufruire dei diritti garantiti a tutti i suoi “colleghi”.

RAIOLA E MENDES – In principio fu Antonio Caliendo il Primo Procuratore in Italia (se non si vuole scomodare lo Zio di Altafini, Angelo Mascheroni… noto per tutelare gli interessi di suo nipote ai tempi del Milan), che ebbe in Giancarlo Antognoni il suo primo assistito. Ultimamente si sta però decisamente perdendo la bussola, con tante, troppe figure intermediarie che fanno lievitare i costi senza però garantire un recupero oggettivo del denaro erogato.

Il Settimanale “Panorama” parla di 1.1 Miliardi di lire: questo è l’ammontare delle commissioni pagate dall’intero sistema calcio ai Procuratori e a coloro che gravitano attorno alle mere trattative di calciomercato.

Una cifra esorbitante che, di fatto, sembra ormai essere divenuta un Costo Fisso per l’azienda calcio. Una spesa obbligatoria, necessaria, ma al contempo impossibile da recuperare.

In tutto questo i Procuratori sembrano essere gli Allenatori di una volta, capaci di fare da schermo e parafulmine a tutte le pressioni, minacce, a tutti gli insulti (veri o social) che piovono addosso a quella categoria di Bambini – Viziati rispondenti ad un buon 95% dei calciatori Professionisti.

Il Caso-Donnarumma è solo l’ultimo di una lunga serie e, sicuramente, non sarà nemmeno l’ultimo.

I massimi organi calcistici hanno compreso l’urgenza di dover regolamentare a dovere un ruolo sempre più centrale ed attualmente deleterio nella crescita dello stesso movimento, in quanto eccessivamente libero di operare alla dissennata ricerca del guadagno al rialzo ad ogni costo…

E’ bene però chiarire: i Procuratori sono solo l’ago della Bilancia, dove su un piatto c’è la connivenza dei calciatori; mentre sull’altro troviamo i Presidenti che, incuranti del detto “Chi la fa l’aspetti”, oppure del Comandamento “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, fanno leva proprio su questi intermediari (oggi amici, domani chissà) per chiudere trattative sulla carta impossibili per deliziare e/o soddisfare gli appetiti delle folle pallonare…

Occorre dunque Cambiare, ma Bisogna Volerlo…

Intanto i Procuratori agiscono nel pieno rispetto delle Regole (che non ci sono)… e lo fanno in maniere decisamente proficua e redditizia. Tralasciando l’etica e la morale, se fanno il loro lavoro è perché esistono molti che lo richiedono.


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