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Nacque Oggi | 11 Aprile 1906: Cesarini, l’immortalità nata da un solo Gol e da 2 Giornalisti Sportivi

Un punto segnato esattamente all’ultimo minuto di giuoco, quando le due squadre stavano alla pari e tutto faceva supporre che il risultato piu’ non dovesse subire modificazioni. Una cannonata sparata da un azzurro da forte distanza ed in piena corsa, un pallone che il portiere magiaro gettatosi in tuffo riusciva a toccare, ma non a fermare. Un sussulto del pubblico. Come se una molla ultrapotente li avesse fatto scattare tutti allo stesso momento, tutti gli spettatori che avevano trovato posto nell’interno del recinto del campo balzarono in piedi e d’un colpo solo si rovesciarono sui giocatori, baciandoli, abbracciandoli, stringendoli, soffocandoli letteralmente sotto un’ondata irresistibile di entusiasmo“. E’ la cronaca di un incredibile gol vittoria all’ultimo secondo, a Torino, segnato da uno juventino.

Anzi, è ‘il’ gol vittoria all’ultimo respiro: a segnarlo non fu Pirlo ma Renato Cesarini, a raccontarlo Vittorio Pozzo – proprio il ct della nazionale, reporter di calcio per la Stampa -, testimone dell’impresa dell’attaccante italo-argentino della Juventus che il 13 dicembre 1931 regalò all’Italia la vittoria per 3-2 sull’Ungheria a Torino in un incontro di Coppa Internazionale. Al 90′. Quel gol sarebbe diventato mitico in Italia non per la sua importanza, ma in quanto una settimana dopo diede lo spunto ad un altro giornalista di allora, Eugenio Danese, per inventare la “zona Cesarini” parlando della rete decisiva del 2-1 segnata da Visentin nel finale di un Ambrosiana Inter-Roma. (fonte: ANSA)

Renato Cesarini nacque a Senigallia l’11 Aprile 1906 e condusse una vita decisamente intensa dove, leggenda narra, trascorreva il tempo con una scimmia sulla spalla, beveva, fumava, diceva di imparare l’italiano dalle Maitresse… ma la domenica segnava.

Tuttavia l’immortalità gli viene regalata da un solo gol; già perché Cesarini segnò solo una rete a ridosso del 90esimo. Un evento rarissimo all’epoca, divenuto normalità nel calcio degli anni a seguire. Forse proprio grazie alla divulgazione della “Zona Cesarini”, monito per tutti a non mollare mai sino alla fine…


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