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27 LUGLIO | Auguri Hansi Muller! Peccato il feeling mai nato con Altobelli e Beccalossi

 

Hansi Muller sbarca a Milano, sponda nerazzurra, con un curriculum calcistico di tutto rispetto.

Nell’estate del 1981, l’Italia ha riaperto le frontiere, con uno straniero tesserabile per ogni squadra della massima serie. L’Inter si aggiudica l’austriaco Prohaska, ma “Lumachino” (questo il soprannome) non convince e viene ceduto alla Roma. L’anno seguente i posti diventano due e la squadra di Fraizzoli si aggiudica i cartellini di Juary e Hansi Muller.

Il tedesco ha vissuto la prima parte della sua carriera con lo Stoccarda, poi nel 1980 ha vinto il Titolo Europeo con la Germania Ovest (nella manifestazione disputatasi in Italia) ed il “Bravo”, alloro riservato al Miglior giocatore Europeo Under 21 (premio ideato dal Guerin Sportivo).

Il suo nome è dunque importante, ma in nerazzurro non riesce mai ad entrare in sintonia con i compagni ed il rapporto con la tifoseria ne risente.

Nel corso di un Inter – Avellino, Spillo Altobelli gli rifilò un ceffone per un passaggio mancato;

Il “rivale” Evaristo Beccalossi invece sentenziò:

“E’ meglio giocare con una sedia che con Hansi Muller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro!”

Dopo due anni in cui collezionò 9 reti in 48 presenze, restò in Lombardia un altro anno, contribuendo alla salvezza del Como.

Chiuse in Austria, dove con il Tirol Insbruck vinse due campionati.

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