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10 Marzo | Auguri Eto’o! Dal Real al Konyaspor, una carriera fatta di Corsa e Gol

Samuel Eto’o è stato uno degli attaccanti più determinanti degli anni 2000, ma la sua carriera è legata principalmente a Fabio Capello, allenatore che nella stagione 1996-97 prese sotto la sua ala protettrice quell’imberbe ragazzino prelevato dal Real Madrid in Camerun.

“Voglio ringraziare tante persone, soprattutto Fabio Capello. Non ho mai avuto la possibilità di farlo in passato e allora lo faccio ora, davanti a tutta questa gente. È grazie a te che oggi la mia famiglia può mangiare e se io posso dedicarmi a quello che mi piace di più al mondo, il calcio. Grazie per aver dato questa opportunità a me e alla mia famiglia”

Queste le sue parole di gratitudine del camerunense verso un allenatore che, vista la carriera costruita da Eto’o, ha avuto il merito di aver visto giusto.

Eto’o è però celebre anche per i continui rimandi alla sua terra d’origine, con i più gettonati che sono i seguenti:

“Vivo in Europa, ma dormo in Africa” e “Correrò come un negro per guadagnare come un bianco“

CARRIERA – Il Real Madrid decise di non puntare sul promettente attaccante, ma con la maglia del Maiorca non perse occasione di colpire ogni volta le Merengues. Consuetudine che fu inoltrata anche quando vestì la casacca del Barcellona, con il mitico “Madrid, Cabròn, Saluda el Campeòn” che ha scaldato i cuori dei tifosi catalani.

Nell’estate del 2009 saluta il Barcellona (dopo aver conquistato il Triplete), con i principali dissidi con Guardiola (mai del tutto superati) che lo fecero entrare nell’operazione che condusse Ibrahimovic al Barcellona.

Con la maglia dell’Inter centra l’epico Triplete nel 2010 (unico nella storia ad essere riuscito ad inanellare due stagioni simili con due casacche diverse) e nella stagione successiva torna a giocare nel ruolo di attaccante realizzando reti a profusione.

Ad Agosto viene però tentato dal faraonico contratto dell’Anzhi (20,5 milioni netti a stagione) ed accetta di andare in Russia nel pieno della maturità calcistica.

Una scelta discutibile che, di fatto, ha messo la parola fine alla carriera internazionale di Eto’o, mai del tutto tornato quello di un tempo nei seguenti passaggi con Chelsea, Everton, Sampdoria ed infine nella duplice esperienza turca con Antalyaspor e Konyaspor.

Tuttavia le sue risposte sono state sempre nette e decise:

“Mi chiede se i soldi hanno inciso nella mia decisione di trasferirmi all’Anzhi? Perché lavoriamo nella vita? Lei per quale motivo lavora? Chi dice il contrario è un ipocrita”