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AMARCORD

10 Marzo | Auguri Chris Sutton, il Fido Scudiero di Alan Shearer

IL “FRATELLO” DI UN FENOMENO


La Storia del Calcio è piena zeppa di calciatori buoni, discreti, normali che hanno gettato inchiostro sulle pagine di epica calcistica; nonostante tutto, le grandi imprese calcistiche sono legate indissolubilmente ad un protagonista principale, con attorno un gravitare vorticoso di figure che spesso fanno luccicare ancor più l’attore primo della storia.

A differenza del calcio italiano, il calcio britannico ha dato maggior spazio alle Favole, a stagioni clamorose in cui il vincitore a Maggio non sempre coincideva con i pronostici.

La magia che si è respirata con il Leicester di Ranieri nella stagione 2015-2016 è solo l’ultimo di una lunga lista.

Senza voler elencare la lunga sfilza di formazioni che hanno fatto sognare ad occhi aperti gli appassionati del calcio d’Albione (e non solo), in questa sede ci occupiamo del successo del Blackburn Rovers nel campionato 1994-95.

Una vittoria inattesa quelle dei biancoazzurri, seppur in squadra vantavano calciatori del calibro di Colin Hendry (capitano della Scozia), Graheme Le Saux (difensore sinistro dell’Inghilterra), ma soprattutto Alan Shearer (centravanti che nel 1996 si laureò capocannoniere dell’Europeo Inglese, ma soprattutto si distinse nel corso della sua carriera come uno dei bomber più prolifici della sua generazione).

Quel Blackburn si era rinforzato in estate con un attaccante di belle speranze, un terminale offensivo che, a conti fatti, si integrò benissimo con Shearer: il suo nome era Chris Sutton.

Classe 1973, Sutton debutta in Premier League con il Norwich dei miracoli: con i “Canarini” conquista prima una qualificazione in Coppa UEFA, poi viene estromesso nella competizione europea 1993-94 dall’Inter, futura Campione della manifestazione (GIOCA AL TRIVIA SULL’INTER 93-94).

Nella stagione 94-95, come detto, passa al Blackburn, dove si abbina alla perfezione con Shearer.

Alto (191 cm), ma dalle movenze felpate e la visione da centrocampista illuminato, Sutton fa da controaltare alla potenza devastante di Shearer; ne diventa l’elemento complementare e con le sue 15 reti regala un bottino considerevole al Blackburn Campione. Certo, le 34 reti messe a segno dal suo “fratello” sono determinanti, ma nella stagione successiva gli infortuni di Sutton zavorrano anche le prestazioni di Shearer, a testimonianza di come fosse importante nell’economia della squadra.

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Resta al Blackburn fino al 1999 e nella stagione 97-98 si laurea capocanonniere della Premier con 18 centri (in coabitazione con Dublin e Owen). Entra nella lista dei papabili per i Mondiali di Francia 98, ma alla fine Hoddle lo scarta.

Nel 1999 approda al Chelsea, dove non vive una stagione felice, riuscendo tuttavia a mettere in bacheca una FA Cup.

Saluta i londinesi dopo appena 365 giorni e passa al Celtic, dove assieme ad Henrik Larsson compone una coppia d’attacco di tutto rispetto. Il glorioso futuro sembra tuttavia alle spalle e chiude la sua carriera tornando in Inghilterra vestendo le maglie di Birmingham e Aston Villa.

Ultimi scampoli di un giocatore che, nonostante le ottime qualità, probabilmente resterà nella memoria solo dei veri intenditori ed amanti del calcio inglese.

 

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